Partecipazioni

Iniziati i sopralluoghi per la realizzazione del poliambulatorio di Cerrik in Albania

Sono iniziati i sopralluoghi per la realizzazione del poliambulatorio di Cerrik che vedrà coinvolti diversi medici e organizzazioni ospedaliere bresciane che hanno deciso di sviluppare per questo territorio un progetto indispensabile per la popolazione.

Servizio di emergenza sanitaria domiciliare

Le auto saranno posizionate per 24 ore al giorno e saranno subordinate al comando della centrale operativa “CUP/NUE” gestita dalla fondazione in Cerrik.

Le auto sono di proprietà della fondazione ed a bordo hanno tutta la dotazione necessaria ad effettuare delle visite ed un primo intervento.

Il servizio prevede la possibilità di avere entro massimo 20 min dalla chiamata un medico ed un infermiere a casa propria per visite urgenti e controlli e la possibilità di piccole cure o prescrizione di terapie da seguire nei giorni seguenti. Inoltre il servizio prevede la possibilità di accompagnare i pazienti in pronto soccorso solo in casi di reale possibilità per ulteriori accertamenti clinci.

In alternativa la centrale avvia la chiamata per un autoambulanza attrezzata per il carico del paziente ed il trasporto in ospedale.

Il servizio non ha carattere di urgenza medica di guardia medica attivo 24/24 – 7/7; per attivare il servizio il cittadino dovrà semplicemente contattare il numero verde della fondazione e chiedere l’invio del medico, la centrale svolgerà il resto del lavoro.

Il paziente visitato otterrà le visite gratuite se rientrerà nelle liste delle famiglie registrate dalla fondazione oppure sarà tenuto al pagamento di un tariffa fissa per la visita oltre il costo di eventuali medicinali forniti.

In ogni auto per 24 ore sono presenti :

  • Medico generale
  • Infermiere

Dotati di uniformi che rendono riconoscibile la persona sia di giorno sia di notte.

Il NUE (Numero unico emergenza) (Servizio Sanitario di Urgenza ed Emergenza – SSUEm NUE (Numero unico emergenza) o più semplicemente Servizio di Urgenza ed Emergenza Medica – SUEM NUE (Numero unico emergenza)) è il numero telefonico attivo in Italia per la richiesta di soccorso medico per emergenza sanitaria. È un numero unico nazionale, attivo 24 ore su 24 e sette giorni su sette, gratuito su tutto il territorio, sia da telefoni fissi che mobili.

Il numero svolge il compito di unico referente nazionale per le emergenze sanitarie di ogni tipo. La gestione e l’organizzazione del servizio possono essere di competenza regionale (in forma di azienda sanitaria regionale autonoma), provinciale oppure deputati alle singole Aziende Sanitarie Locali.

La chiamata viene smistata automaticamente alla centrale operativa NUE (Numero unico emergenza) più vicina al chiamante. In genere si tratta della centrale territorialmente competente, ma può accadere che ve ne sia un’altra più vicina. In questo caso, la centrale che risponde trasmetterà la richiesta di soccorso alla centrale NUE (Numero unico emergenza) di competenza.

Nelle centrali operano medici, infermieri e tecnici con specifico addestramento; la procedura prevede una valutazione immediata del livello di gravità della chiamata. Il personale al momento della risposta:

  • localizza l’evento, tramite un software gestionale dedicato dotato di modulo cartografico (sistema informativo geografico).
  • Per permettere un soccorso efficiente è necessario che vengano forniti tutti i dati necessari a raggiungere il punto dell’emergenza, evitando confusioni tra località omonime o assonanti;
  • valuta la gravità dell’evento, ponendo alcune domande semplici al chiamante, e attribuisce all’emergenza una priorità di intervento;
  • invia i mezzi di soccorso idonei all’emergenza e al suo livello di priorità. I mezzi più comuni sono le ambulanze, l’automedica o l’intervento di elisoccorso.

All’atto della chiamata il chiamante deve attenersi esclusivamente alle richieste dell’operatore, evitando di scendere in dettagli non richiesti.

Le domande, poste secondo il protocollo, riguardano principalmente:

  • Dove è il luogo dell’emergenza: vanno indicati il comune, la via e il numero civico più vicino. Se necessario, bisogna segnalare eventuali difficoltà sul percorso che potrebbero ostacolare i soccorsi. Se disponibili, e se richieste dall’operatore, potrebbero risultare utili, specialmente per l’intervento dell’elicottero, le coordinate (latitudine, longitudine) rilevate dal GPS.
  • Cosa è successo: il chiamante deve dare in modo sintetico tutte le informazioni di cui è a conoscenza, specificando:
    • Tipologia dell’evento avvenuto;
    • Livello di coscienza della vittima e se la vittima ha respiro e circolo o meno;
    • Descrizione della scena e dettagli come presenza di persone incastrate, principi di incendio, sostanze chimiche o pericolose, edifici pericolanti, intralcio al traffico, ecc.
  • Identificazione del chiamante: viene verificata l’autenticità della chiamata. Il passaggio può essere omesso laddove vi sia la possibilità di identificare il chiamante tramite il numero di telefono o dove siano presenti i sistemi di riconoscimento automatico del chiamante.
  • Recapito telefonico: può essere richiesto (nel caso non sia disponibile automaticamente) per eventuali contatti da parte della Centrale Operativa in caso di necessità, richiesta di chiarimenti o di comunicazioni.

È molto importante che la comunicazione sia chiusa solo dall’operatore, mai dal chiamante, per accertarsi che siano stati comunicati tutti i dati. Dopo la chiamata, è dovere del chiamante tenere il telefono libero.

Ogni richiesta è trattata secondo uno schema di codici di priorità, con la tecnica del Triage. L’evasione delle richieste non segue l’ordine cronologico delle telefonate, ma dà maggiore urgenza alle chiamate dove il rischio per l’interessato è maggiore.

Ad ogni grado di priorità è assegnato un colore:

  • Codice Verde: è il codice di priorità minore, e viene usato nel caso in cui non siano compromesse le funzioni vitali del paziente. Tipici codici verdi sono piccole lesioni, dolori o patologie in cui il paziente è comunque stabile.
  • Codice Giallo: in caso la condizione del soggetto sia a rischio, ed il paziente non sia quindi stabile. Una forte dispnea ovvero difficoltà respiratoria, emorragie, ustioni di secondo grado non troppo estese o sospette lesioni ad organi interni sono solitamente codici gialli.
  • Codice Rosso: indica la massima urgenza. Il paziente ha una o più funzioni vitali compromesse, quindi è incosciente, o in arresto respiratorio o cardiocircolatorio. Secondo nuove direttive, anche il dolore toracico irradiato in una persona cosciente è dato come codice rosso per sospetto infarto del miocardio.

Tutti questi codici sono sia di uscita che di rientro, ovvero possono essere utilizzati per definire l’urgenza sia del viaggio dell’ambulanza verso il luogo dell’evento, sia del trasporto del paziente verso l’ospedale. In alcune realtà i codici-colore di rientro sono sostituiti da codici numerici da 1 a 3, in ordine crescente di gravità. Il codice di rientro viene stabilito dal personale dell’ambulanza in base alla valutazione del paziente, in alcuni casi dopo un consulto con il personale sanitario della centrale operativa.

Vi è anche il cosiddetto Codice Bianco, che indica l’assenza di urgenza, o viene usato nei casi in cui il paziente presenta lievi patologie, che dovrebbero essere viste dal medico curante. È detto anche priorità 1 o taxi sanitario, e può essere soggetto a ticket. Nei codici bianchi rientrano anche i trasporti senza emergenza per consentire al malato di effettuare terapie ospedaliere. Solo molto raramente viene effettuato dalle ambulanze del NUE (Numero unico emergenza). Alcune organizzazioni usano il codice bianco anche per i trasporti rifiutati dal paziente. L’applicazione del codice bianco non è uniforme all’interno dei vari gruppi di assistenza, ed in alcuni può essere assente.

Esiste infine un ultimo codice, il Codice Nero, oppure Codice 4. Viene dato solo a constatato decesso da parte di un medico (anche se, per ovvi motivi, chiunque può essere in grado di stabilire che una persona è morta quando è in avanzato stato di decomposizione, decapitazione, carbonizzata o sfracellamento del corpo; il medico è l’unica figura sanitaria abilitata a constatare legalmente un decesso) ed è un codice di solo rientro. Il defunto non può essere trasportato in ambulanza e si deve attendere l’autorizzazione dell’autorità per la rimozione dopo l’arrivo del medico legale. La rimozione di cadavere è, infatti, punibile a norma di legge. Una salma può essere trasportata in ambulanza solo se la persona è deceduta quando era già a bordo del mezzo stesso.

Una volta accolta la chiamata, l’infermiere della Centrale Operativa passa la scheda dati ad un operatore radio, che sceglie il mezzo più idoneo disponibile della zona di competenza (o la più vicina al luogo dell’incidente) alla quale passare il servizio.

L’equipaggio dell’ambulanza riceve l’indirizzo, il nominativo del paziente ed un codice (che può riunire il codice di priorità ed altri dati come il tipo di intervento e la zona geografica), l’orario ed un numero identificativo del servizio. Solo nei casi più gravi vengono anche date informazioni personali sullo stato del paziente, poiché le comunicazioni via radio sono soggette a rischi riguardanti la privacy per quanto possibile.

Esistono tre tipologie di ambulanze:

  • Mezzo di soccorso di base (MSB): Con a bordo solo soccorritori.

Prevede la presenza di almeno 2 (in alcune regioni 3) soccorritori qualificati ai servizi NUE (Numero unico emergenza) con certificazione regionale ed eventualmente BLS-D (uso deldefibrillatore semiautomatico); uno di essi copre il ruolo di autista e un altro quello di capo-equipaggio, e un altro ancora quello di “Soccorritore”. Al regolare equipaggio di 3 persone può essere aggiunto un “Allievo soccorritore” (noto come “Quarto”) in corso di addestramento (Tirocinio).

  • Mezzo di soccorso intermedio (MSI): oltre ai soccorritori prevede nell’equipaggio un infermiere addestrato ed autorizzato ad applicare algoritmi di intervento avanzati.
  • Mezzo di soccorso avanzato (MSA), detto anche ambulanza medicalizzata: nell’equipaggio sono compresi uno o due soccorritori (di cui uno autista), un infermiere e un medico, spesso anestesista-rianimatore, provenienti dai reparti di pronto soccorso o direttamente dalla centrale operativa.

Un altro tipo di MSA è l’automedica, un’automobile non adibita al trasporto dei pazienti e che, guidata da un soccorritore, trasporta medico ed infermiere sul luogo dell’evento in supporto ai mezzi di base (MSB): in caso di necessità essi seguiranno il paziente a bordo dell’ambulanza.

In caso di incidenti stradali, la Centrale Operativa provvede ad allertare la Polizia Stradale o la Polizia Municipale per i rilievi e la gestione del traffico veicolare nel luogo del sinistro, e se necessario i Vigili del Fuoco per il soccorso tecnico. All’occorrenza il NUE (Numero unico emergenza) può anche richiedere l’intervento delle squadre di soccorso alpino.

Arrivati sul posto, il personale sanitario procede alla valutazione dell’infortunato e, dopo le manovre di stabilizzazione/primo soccorso ed il caricamento (se ritenuto necessario), decide un codice di rientro e chiede la competenza dell’ospedale. Non sempre si viene inviati all’ospedale più vicino, in quanto la patologia del paziente può richiedere un ospedale con reparti più qualificati, come un centro traumatologico, pediatrico, oftalmologico e così via. All’arrivo in Pronto Soccorso, l’infermiere del triage rivaluta il paziente, e stabilisce il codice colore con cui sarà trattato nel reparto.

Nel caso sia necessario un trasporto rapido a grande distanza, o se la località dell’evento è difficilmente accessibile, può essere inviato l’elisoccorso, che trasporta medico, infermiere e un tecnico del verricello (oltre al pilota e al tecnico di volo) e che ovviamente possono caricare il paziente per trasferirlo nell’ospedale più adeguato.

NUE – CUP – Centro Unico di Prenotazione

L’accesso all’assistenza in tempi rapidi può essere facilitato dalla presenza di sistemi evoluti di sanità in rete per la prenotazione unificata delle prestazioni, attraverso Centri Unici di Prenotazione (CUP), che consentano al cittadino di effettuare la prenotazione ai servizi sanitari attraverso diversi canali di comunicazione che favoriscano l’accessibilità dell’assistenza e la riduzione dei tempi di attesa, mediante una gestione integrata delle agende di prenotazione.

Per Centro Unico di Prenotazione, si intende il sistema centralizzato informatizzato di prenotazione delle prestazioni sanitarie, deputato a:

  • gestire l’intera offerta (SSN, regime convenzionato, libera professione intramoenia) con efficienza;
  • strutturare in modo organizzato l’attività delle unità eroganti per ciò che attiene l’erogazione delle prestazioni;
  • interfacciare le diverse procedure di gestione dell’erogazione, degli accessi e delle relative informazioni;
  • supportare modalità di programmazione dell’offerta e comunicazione ai cittadini finalizzate al contenimento dei tempi di attesa.

Tale Sistema, formato nel suo complesso da più procedure, deve consentire di ottimizzare l’offerta verso il cittadino e standardizzare le analisi per rimodularla, confrontando stime relative a fabbisogno ed offerta, a ciò che è stato prenotato ed erogato.

Esistono numerose e variegate modalità di classificare i sistemi CUP esistenti, considerando tanto l’ambito territoriale di riferimento, quanto l’insieme delle risorse sanitarie gestite (sia in termini quantitativi:  numerosità di prestazioni e agende; sia in termini qualitativi: tipologia di prestazioni e d’accesso – 1° e 2° livello), nonché diversi regimi di erogazione. Generalmente viene adottata una distinzione in base all’ambito territoriale classificando CUP Aziendali e Interaziendali.

La situazione in termini di disponibilità, copertura e caratteristiche dei sistemi CUP è estremamente eterogenea. Si osserva in particolare una proliferazione di sistemi CUP a livello territoriale a cui si aggiunge una significativa diversificazione in termini di soluzioni applicative, tecnologiche ed infrastrutturali adottate.

Laddove siano presenti sistemi CUP regionali/provinciali, si rileva, nella maggior parte dei casi, che il sistema CUP non ha un’adeguata copertura in termini di prestazioni effettivamente prenotabili attraverso lo stesso.

Per quanto riguarda le modalità di prenotazione, si evidenzia che il canale più diffuso sia la prenotazione da un punto CUP posto all’interno dell’azienda, seguito dal call-center.

La prenotazione presso i punti CUP posti in strutture convenzionate e presso i medici sono abbastanza diffuse (si registrano, rispettivamente, nel 76% e nel 67% dei casi).

In alcune realtà (il 50% delle Regioni/Province Autonome) è stata implementata anche la possibilità di prenotare mediante altri canali (fax, portale internet, e-mail e/o totem posti all’interno dei comuni o dei supermercati nonché presso le farmacie).

Le Linee guida si focalizzano in prima istanza su aspetti di natura organizzativo-gestionale e informativo-semantica, oltre che su aspetti di tipo funzionale, quali necessarie precondizioni all’efficace impiego delle nuove tecnologie. Le Linee guida forniscono una disamina dei possibili canali di accesso attraverso i quali il cittadino può fruire dei servizi di prenotazione, tra i quali rientrano lo sportello presidiato, il telefono, l’accesso tramite internet, nonché le farmacie territoriali etc. La previsione, nell’ambito delle Linee guida relative ai sistemi CUP, delle farmacie territoriali quale possibile canale di accesso ai servizi di prenotazione da parte dei cittadini, ha poi trovato un suo riscontro nel decreto legislativo 3 ottobre 2009, n. 153, che delinea un nuovo modello di farmacia: la “farmacia dei servizi”. In base a tale modello, la farmacia viene vista come presidio nel quale il cittadino, oltre ai farmaci, trova una serie di servizi aggiuntivi ad alta valenza socio-sanitaria. Tra i nuovi servizi previsti, il citato decreto legislativo include i servizi di prenotazione delle prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale presso le strutture sanitarie pubbliche e private accreditate, il pagamento delle relative quote di partecipazione alla spesa a carico del cittadino, il ritiro dei relativi referti.

Tali iniziative si inseriscono nel quadro generale di modernizzazione dei rapporti tra pubblica amministrazione, cittadini e imprese previsto dall’Agenda digitale italiana (di cui all’art 47 del decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 aprile 2012, n. 35, al fine di recepire le indicazioni dell’Agenda Digitale Europea – COM (2010) 245 del 26 agosto 2010.

Inoltre, con riferimento ai CUP, l’art 47 bis del citato decreto-legge n. 5 del 2012 stabilisce, nell’ottica della semplificazione in materia di sanità digitale, che “nei piani di sanità nazionali e regionali si privilegia la gestione elettronica delle pratiche cliniche, attraverso l’utilizzo della cartella clinica elettronica, così come i sistemi di prenotazione elettronica per l’accesso alle strutture da parte dei cittadini con la finalità di ottenere vantaggi in termini di accessibilità e contenimento dei costi”.

Per Centro Unificato di Prenotazione (CUP) si intende il sistema centralizzato informatizzato di prenotazione delle prestazioni sanitarie, deputato a gestire l’intera offerta (SSN, regime convenzionato, intramoenia, ecc.) con efficienza, strutturando in modo organizzato l’attività delle unità eroganti per ciò che attiene l’erogazione delle prestazioni, interfacciandosi a questo scopo con le diverse procedure di gestione dell’erogazione, degli accessi e delle relative informazioni, supportando modalità di programmazione dell’offerta e comunicazione ai cittadini. Tale Sistema consente di facilitare laccesso alle prestazioni sanitarie e di monitorare la domanda e lofferta complessiva, attraverso idonei strumenti di analisi, che forniscano informazioni rilevanti ai fini del governo delle liste di attesa.

Esistono numerose e variegate modalità di classificare i Sistemi CUP esistenti, considerando tanto l’ambito territoriale di riferimento, quanto l’insieme delle risorse sanitarie gestite (sia in termini quantitativi – numerosità di prestazioni e agende – sia in termini qualitativi – tipologia di prestazioni e d’accesso – 1° e 2° livello), nonché il regime di erogazione (Servizio Sanitario Nazionale, intramoenia, ecc.), ed altre ancora.

Nel prosieguo del documento, viene adottata una distinzione basata sulla classificazione di CUP Aziendali e Interaziendali, secondo le seguenti definizioni:

CUP Interaziendale: dove i soggetti o i sistemi autonomi che entrano in relazione sono più di uno e si accrescono ulteriormente le complessità organizzative, in termini di coerenza interna al Sistema CUP ed interazione con gli applicativi gestionali delle singole Aziende, ma dove esistono anche, data la più vasta concentrazione delle risorse impiegate o disponibili, possibilità e resistenze diverse di evoluzione del Sistema CUP, rispetto tanto al prodotto informatico quanto al modello organizzativo implementato.

Prima ancora di entrare nel merito degli elementi peculiari di un CUP Interaziendale, è necessario effettuare una premessa, che riassuma due caratteristiche delle attuali soluzioni di CUP Interaziendali ad oggi concretamente realizzate.

Vengono, quindi, descritte due possibili soluzioni correntemente adottate (CUP unificato e CUP intergrato) che permettono di realizzare un sistema di prenotazione a valenza regionale.

Non si tratta solo di una distinzione rispetto alle soluzioni tecniche, ma anche di un diverso metodo di applicazione delle finalità di interazione e standardizzazione delle attività del CUP all’interno di un contesto territoriale. Diverse sono le motivazioni che possono portare alla prevalenza di un modello realizzativo sull’altro, e diversi i vantaggi e gli svantaggi delle possibili soluzioni. Entrambi i modelli, tuttavia, prevedono un coordinamento interaziendale a livello regionale e la possibilità di accentrare specifici ambiti d’attività del CUP, allo scopo di beneficiare di economie di scala e di specializzazione delle figure coinvolte all’interno di ambiti cruciali d’attività (quali, ad esempio, la CUP Aziendale: inteso come Sistema CUP specifico di una singola Azienda Sanitaria pubblica, indifferentemente che si tratti di un’AO, o di una ASL/AUSL, o altro. Quello che conta è l’unicità dell’ambito di applicazione (anche se all’interno di una ASL o di una Azienda Ospedaliera vi possono essere un numero considerevole di strutture erogatrici, punti di prenotazione, ecc.) del Sistema CUP, quale tratto peculiare; gestione delle agende e della prenotazione telefonica, delle regole comportamentali, ecc).

Tanto la soluzione Unificata quanto la soluzione Integrata mirano, in un contesto di CUP Interaziendale a valenza regionale, a rendere disponibile la prenotazione delle prestazioni sanitarie in “circolarità”, cioè tramite tutti i punti d’accesso del Sistema CUP, indifferentemente dall’appartenenza ad una specifica Azienda Sanitaria, nel rispetto dellambito territoriale di garanzia previsto per quella tipologia di prestazione per i propri assistiti. I punti salienti delle due soluzioni sono di seguito riportati.

Il CUP Unificato configura una situazione in cui diversi CUP aziendali, prevalentemente a valenza provinciale, confluiscono in un unico strumento valido per tutti in termini di funzionalità dell’applicativo sia lato Front-end (prenotazione) sia lato Back-office (gestione delle agende e del catalogo delle prestazioni).

Questo modello consente di:

– supportare la gestione offerta-domanda di prestazioni sanitarie di un numero definito di Aziende e con un bacino territoriale di afferenza ben identificato;

– ottimizzare la manutenzione e laggiornamento delle basi dati – attraverso la localizzazione unica delle stesse – e delle funzionalità dellapplicativo;

– rendere univoche le maschere di interfaccia tra l’operatore CUP e le basi dati.

Il CUP Integrato configura una situazione in cui diversi CUP aziendali, a valenza provinciale o più ampia, si interfacciano con un modulo ”orchestratore”, cioè che gestisce le richieste di prenotazione restituendo al CUP richiedente i dati afferenti alle diverse realtà aziendali.

Questo modello consente di:

– preservare l’autonomia delle singole Aziende, in termini di applicativi utilizzati, gestione delle basi dati, modelli organizzativi dell’offerta sanitaria e di gestione della prenotazione. In particolare mantiene:

o gli investimenti già fatti in termini di Sistemi CUP e di integrazione degli stessi con i

diversi sistemi ed applicativi interni alle singole Aziende/strutture erogatrici o la rispondenza alle modalità organizzative locali o la titolarità delle basi dati e accessibilità ai dati storici già registrati sugli applicativi locali e centrali dei CUP Aziendali e relative modalità organizzative di gestione dell’offerta sanitaria – rendere trasparente il CUP Integrato agli utilizzatori dell’applicativo CUP Aziendale per accedere all’offerta locale, riducendo così la necessità di formazione sul nuovo applicativo (soprattutto là dove la realtà aziendale preveda una pluralità di accessi presso diversi punti di erogazione). – demandare a quest’ultimo la gestione di particolari funzionalità di interesse regionale in ambito di prenotazione non gestibili direttamente dagli applicativi aziendali, sia lato interfacce di Front-end, sia lato gestione dell’offerta sanitaria, senza richiedere nuovi investimenti in software se non quelli necessari alla costituzione di un’interfaccia di comunicazione tra l’applicativo aziendale e il CUP Integrato, di norma inferiori a quanto necessario per l’utilizzo di un nuovo applicativo CUP

Obiettivo dei Sistemi CUP oggetto delle presenti linee guida è rendere possibile la prenotazione “allargata ed incrociata” di prestazioni presso varie tipologie di strutture (strutture pubbliche e private accreditate), per i diversi regimi di erogazione (prestazioni SSN, libera professione intramoenia e intramoenia allargata), e per le differenti modalità di accesso (ricovero ordinario, day hospital, specialistica ambulatoriale, ecc), anche se nel documento sarà fatto prevalente riferimento alla prenotazione di prestazioni di specialistica ambulatoriale.